When one door of happiness closes, another opens, but often we look so long at the closed door that we do not see the one that has been opened for us.
È difficile sviluppare un discorso semplice in ambito protesico, cercherò di essere abbastanza generico e di dare giusto le informazioni necessarie senza troppi approfondimenti, più in particolare parleremo di protesi di arto inferiore.
Da https://it.wikipedia.org/wiki/Protesi: “Una protesi è un dispositivo artificiale atto a sostituire una parte del corpo mancante”.
Per ritornare a camminare le tempistiche variano in seguito a una attenta valutazione di molti fattori, come l’età, il peso, la presenza di altre patologie associate, l’impatto psicologico che ha avuto l’amputazione e molto altro.
Subita l’amputazione, il moncone sarà pieno di liquidi e quindi nell’arco dei successivi 2 mesi si sgonfierà notevolmente fino a stabilizzarsi di volume nell’arco dei sei mesi successivi. Per cercare di sgonfiare il moncone il più velocemente possibile o per evitare che si gonfi troppo dopo l’operazione ci sono una serie di bendaggi specifici che si possono applicare, altrimenti ci sono una serie di prodotti che ci aiutano in questa prima fase molto delicata post amputazione come ad esempio cuffie post operatorie.
Un prodotto che ci può aiutare in questa fase è l’Ossur Rigid Dressing, il quale consiste in una medicazione rigida che protegge e controlla l’edema postchirurgico nel moncone subito dopo l’amputazione.
Una volta che il moncone si è stabilizzato e la ferita è guarita si procede con la presa misure e con l’effettuazione del calco gesato (per le protesi provvisorie esistono una serie di tecnologie che permettono di effettuare la stessa al momento della presa misure come adesempio il direct Socket sempre della ossur).
Inoltre si procede con la fornitura di una cuffia specifica per il tipo di protesi che il tecnico ortopedico dovrà produrre e montare.
Prima di continuare, in merito a cuffie e monconi, dobbiamo fare una serie di distinzioni che ci consentiranno di capire meglio tutto il processo produttivo di una protesi.
In merito dobbiamo dividere gli assistiti in gradi di mobilità, questi vanno da k0 che consiste in un grado di mobilità più basso fino ad arrivare a k4 che sono gli sportivi.
Il riferimento per il nostro tipo di protesi è un k1 o k2, i primi sono utenti che fanno piccoli passi in casa i k2 invece sono quelli che con limitazioni iniziano a fare una vita piuttosto attiva, salgono e scendono le scale, fanno passeggiate e hanno una completa autonomia nella vita di tutti i giorni.
When one door of happiness closes, another opens, but often we look so long at the closed door that we do not see the one that has been opened for us.
La parte più delicata per lo sviluppo di una buona protesi è l’effettuazione di un buon invaso, il tecnico ortopedico dovrà valutare con estrema cura le problematiche relative al moncone e decidere come sviluppare l’invaso della protesi.
(Attenzione questa è una distinzione generica sui vari tipi di protesi sicuramente ci sono altri tipi di protesi che non ho preso in considerazione)
Quanti tipi di invaso esistono?
Ogni invaso è personalizzato a livello tecnico, magari con aperture che consentono alla muscolatura di adattarsi meglio all’invaso oppure con delle alette che consentono di diminuire il volume dell’invaso per adattarsi il più possibile alla struttura del moncone. Esistono anche invasi con sistema BOA, il quale attraverso un cordino e un apposita rotellina riesce a stringere e allargare in maniera piuttosto uniforme l’invaso per un aderenza migliore.
Non solo, gli invasi si possono personalizzare anche a livello estetico, si può avere il colore più o meno della propria carnagione altrimenti sbizzarrirsi con le fantasie più disparate.
Non è finita qui, la rivoluzione della stampa 3D ha preso piede anche nel campo della protesica, ha dei limiti tecnici ma comunque può essere molto più comoda, precisa e soprattutto replicabile rispetto alla costruzione di un invaso tradizionale.
Insomma immaginiamo di essere portatori di una protesi e trovarci bene con quel tipo di invaso, è un grande passo poter avere in poco tempo una copia esatta dell’invaso già perfetto in precedenza. In più c’è meno spreco di materiali, meno gas e polveri che il tecnico inala e magari con le nuove tecnologie potrebbe essere anche riciclabile, il che è sempre un bene in ottica di emissioni per vivere in un posto più pulito e più verde.
L’invaso è raccordato al resto della protesi tramite alcuni meccanismi innestati all’interno di esso in vari modi.
Uno molto diffuso è un raccordo con delle alette che tramite un processo specifico di ancoraggio viene “incollato” (È tra parentesi perchè non viene incollato ma questo merita una spiegazione tecnica e ulteriori dilungazioni di non semplice comprensione che ho ritenuto poco opportuno per questo articolo, magari se dovesse interessare facciamo un articolo specifico) all’invaso.
Queste alette al centro si collegano in un foro filettato nel quale viene avvitato un raccordo piramidale maschio (immaginate quindi questa piramide al contrario) che tramite un apposito raccordo femmina è attaccato al ginocchio.
L’ordine dei raccordi del paragrafo precedente viene scelto in base al pezzo che viene al di sotto.
Quindi, se è una protesi transfemorale, verrà raccordato con il ginocchio.
Ci sono tantissimi tipi di ginocchi protesici i quali meritano una spiegazione dettagliata, ognuno con il suo scopo, ognuno scelto in base alle esigenze specifiche dell’assistito.
Distinguerli in base al loro funzionamento può essere interessante per la comprensione
Dopo il ginocchio c'è un tubo, che allo stesso modo dell'invaso con il ginocchio, permette di raccordare la protesi con la caviglia e il piede
Piede
Il piede può essere anche lui di vari tipi:
Il piede elettronico ha evidenziato un problema: il tacco. Di solito la fornitura della protesi è accompagnata alla fornitura di un paio di scarpe in quanto la stessa deve essere regolata in base ai nostri assi corporei. Il tacco può far si che questi cambino e causare dolori o fastidi.
Non mi dilungherò a parlare degli estetici, ne esistono tanti e di varie forme ma voglio dedicarci un articolo specifico.
In Italia se sei amputato il SSN può, attraverso un officina ortopedica accreditata, effettuare la fornitura della protesi, logicamente con le limitazioni che il nomenclatore tariffario impone alle officine ortopediche. Può offrire un prodotto standard che tramite aggiuntivi può arrivare a coprire parzialmente o completamente il costo della protesi.
È compito dello specialista ortopedico o fisiatra, alle volte in collaborazione con il tecnico ortopedico scelto dall’assistito, sviluppare la scheda progetto ed effettuare una pratica che verrà autorizzata dall’ASL per la fornitura.
Sono un tecnico ortopedico, quindi non ho una conoscenza tale da affrontare in maniera specifica questo discorso (ben venga che un fisioterapista specializzato ci insegni qualcosa).
Per la mia esperienza personale il più si usa la protesi meglio è, quando sviluppo una protesi mi definisco virtualmente amputato e sicuramente può essere dura sopportare un invaso rigido. Mi immagino la sensazione di indossare un invaso e penso a una scarpa completamente in resina numero 40 indossata un giorno intero (io porto il 44).
Quindi all’inizio provare a stare in equilibrio e poi man mano iniziare a camminare non è facile. Fondamentale è la figura del fisioterapista che ci rieduca al cammino, anche le fisioterapie possono essere richieste tramite il SSN per gli amputati entro certi limiti.
Dato che sono nerd però posso segnalarvi un app e alcuni video in merito che permettono di allenarsi quotidianamente all’uso della protesi. Anche quì però è sempre meglio parlarne con il medico che ci ha in cura o con il fisioterapista che ci segue, è sempre utile affidarsi a una consulenza specializzata per analizzare il nostro percorso specifico e per essere indirizzati al meglio e con meno rischi
Il primo link indirizza sul play store per l’applicazione dell’Ottobock sul fitness per amputati, il secondo indirizza all’apple store.
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.ottobock.fitnessapp&hl=it&gl=US
https://apps.apple.com/it/app/fitness-per-amputati/id864940455
Video Ossur per riabilitazione
https://www.youtube.com/user/OssurAcademy/playlists?view=50&sort=dd&shelf_id=4
La protesica è un mondo molto vasto e articolato, così come sono le problematiche di un amputato. Questo articolo vuole solo far capire ai curiosi in maniera semplice quali sono alcuni sistemi di produzione di protesi di arto inferiore con la speranza che possa essere d’aiuto a qualcuno che frequenta questo sito web.
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